Comitato Difendiamo l’Ospedale: “Con l’aumento di nuovi casi di coronavirus preoccupati per l’ospedale di Locri”

Comitato Difendiamo l’Ospedale: “Con l’aumento di nuovi casi di coronavirus preoccupati per l’ospedale di Locri”

Quanto di recente detto dalla Governatrice Santelli, nel corso della prima seduta del Consiglio Regionale, e l’andamento epidemiologico di Covid-19 nel nostro territorio, con una diffusione in aumento e sempre nuovi decreti per cercare di blindare il diffondersi dell’epidemia, hanno aumentato di molto le preoccupazioni del Comitato “Difendiamo l’Ospedale”.

Ci eravamo illusi, data la notizia circolata di un dietrofront sull’ipotesi di utilizzo del presidio di Locri quale “COVID Hospital”, ma è bastato poco per conoscere come stanno effettivamente le cose. La Presidente Santelli, in qualità di commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, ha , nella sede del Consiglio regionale, precisato che, nel Piano generale predisposto dalla Regione per fronteggiare l’emergenza, è stato previsto il ruolo degli ospedali Spoke. Al momento, ci ha tenuto a precisare, la situazione epidemiologia va affrontata dando priorità all’utilizzo delle sole strutture ospedaliere HUb di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e del presidio Universitario di Germaneto, dove sono stati potenziati i posti letto di terapie intensive, semintensive, pneumologia e malattie infettive. Nel cronoprogramma, allo stato attuale, quindi, tutti i ricoveri devono passare da questi ospedali HUB. La Presidente ha, poi, aggiunto che Il suo auspicio è che gli interventi predisposti in questa prima fase possano essere sufficienti a fronteggiare questa grave emergenza, ritenendo gli ospedali spoke, in relazione al loro stato organizzativo attuale, non idonei allo scopo. Per essere più chiara, ha anche fatto l’esempio dell’ Ospedale di Castrovillari che ha rischiato di essere chiuso per il suo prematuro utilizzo nella rete degli ospedali Covid-19. Ovviamente, la Presidente non poteva dire cose diverse da quanto da lei stessa predisposto nel Piano generale di emergenza ed ufficializzato nei successivi decreti emanati. Nello specifico, il decreto n. 18 del 11.03.2020 individua, per l’area sud, 100 posti letto nelle strutture di Gioia Tauro, Locri e Melito Porto Salvo. Al momento, quindi, ha voluto dire, che non dobbiamo aspettarci nessun nuovo decreto che modifichi quanto previsto nel Piano generale. La problematica riguarda, quindi, il cronoprogramma che verrà attuato sulla base di quello che sarà l’andamento epidemiologico di Covid-19 nel nostro territorio. In atto, questa seconda fase di intervento, dalla struttura operativa regionale, è considerata sia prematura sia di difficile attuazione, in merito alle difficoltà a far fronte a tutte le misure di sicurezza necessarie per l’attivazione dei 100 posti letto. L’ auspicio della Presidente Santelli è che possa non essere necessario attivare tutto ciò che il Piano prevede. Ovviamente, questo è anche l’auspicio di noi tutti. Ma, ci domandiamo, cosa si farà se, malauguratamente, la situazione emergenziale dovesse peggiorare ed avremo necessità di attivare questi posti letto? L’ andamento epidemiologico del Coronavirus, anche nel nostro territorio, non ci lascia tranquilli e, soprattutto, conosciamo bene la situazione del nostro Ospedale, con criticità vecchie che il Coronavirus ha messo ancor di più a nudo. Il grido di allarme lanciato in questi giorni dagli stessi operatori, abbandonati in trincea senza i mezzi necessari e senza le necessarie misure di sicurezza, dovrebbe essere per tutti di grande monito e spingerci a fare molto di più e presto. Non possiamo affidarci solo alla buona sorte. Dobbiamo muoverci adesso per preparare l’intero sistema all’ipotesi di una maggiore pressione. In questi giorni sono state avanzate varie ipotesi in merito ad un eventuale aggravarsi della situazione. Chiediamo che le Istituzioni preposte, Sindaci, Azienda Sanitaria, Protezione civile, Regione, valutino rapidamente la loro praticabilità e, identificata la soluzione organizzativa migliore, diamo immediato avvio alla realizzazione. Non possiamo permetterci di aspettare, adesso è il momento di fare.

Il Comitato ” Difendiamo l’ Ospedale”

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