Prima voleva l’esercito, ora riapre la Calabria. I danni della propaganda leghista li pagheranno i calabresi

Prima voleva l’esercito, ora riapre la Calabria. I danni della propaganda leghista li pagheranno i calabresi

La destra che governa la regione Calabria è altrettanto irresponsabile di quella nazionale.

Mentre tutti noi siamo impegnati a fare dei sacrifici e il governo nazionale, molto responsabilmente, appronta un calendario graduale per la riapertura al fine di evitare il dramma di una seconda ondata di contagi questi giocano a creare confuzione e caos solo per dare addosso al governo.

Hanno gettato la maschera: provvedimenti come questo faranno del male alla nostra Regione che ha una sanità indecente a causa di una classe dirigente ancora più indecente che si è avvicendata per decenni al governo regionale.

La Santelli e i suoi amici leghisti prima volevano l’esercito in strada e adesso riaprono bar, ristoranti, addirittura i mercati.

Mentre nel resto d’Italia si poteva portare i propri figli piccoli all’aperto nelle vicinanze di casa in Calabria veniva impedito da una ordinanza più restrittiva, perchè prima il governo non “chiudeva” abbastanza, mentre adesso non “apre abbastanza”.

Prima si invocava l’esercito nelle strade, adesso tutti al bar!

Mi vengono i brividi a pensare al pericolo sventato, se questa emergenza sanitaria avesse trovato al governo dell’Italia i leghisti e i loro accoliti avremmo vissuto quello che vivono negli Stati Uniti o in Brasile, dove i sovranisti non hanno idea di come gestire la pandemia e passano dal negarla a proporre iniezioni di disinfettante.

Per fortuna in Calabria i sindaci si stanno ribellando.

La Regione deve ritirare la sua ordinanza propagandistica o a pagarne le spese, come al solito, saremo tutti noi.

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