Bonus 600euro richiesto dai parlamentari, Aiello: “L’ennesimo obbrobrio della politica del nostro Paese”

Bonus 600euro richiesto dai parlamentari, Aiello: “L’ennesimo obbrobrio della politica del nostro Paese”

di Pasquale Aiello

L’ennesimo obbrobrio della politica del nostro paese riguarda i parlamentari che hanno chiesto il bonus da seicento euro per le partite iva colpite dalla pandemia.

Appena scoperto, immediatamente tutti a caccia di chi sarebbero costoro e a quale partito appartenessero come se questo facesse la differenza. C’è chi dice, con un leggero velo di ipocrisia che la legge lo permette. E’ vero niente di illegale, tutto nel giusto per via di una legge fatta con i piedi. Tuttavia resta l’indecenza del gesto che è stato semplicemente richiederlo, una azione spregevole e dolosa che lascia sconcertati. E come loro anche tanti imprenditori, professionisti e altra gente facoltosa. Ma restiamo sui ‘nostri’. Certo, non si capisce perché, essendo rappresentanti del popolo, debbano rimanere nell’anonimato se, naturalmente e per definizione, tranne che per fatti familiari e strettamente personali, tutto ciò che fanno deve essere di dominio pubblico. Di sicuro è un atto esecrabile e ripugnante, non fosse altro per il semplice motivo che i parlamentari italiani portano a casa mensilmente 12-13mila euro che già di per sé sono tanti, se poi arraffano ‘legalmente’ approfittando dell’emergenza, anche 600 euro!!!!! a coloro che non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena, vuol dire che sono ciurmaglia e gentaccia, sciagurati e pidocchiosi senza un briciolo di dignità, gentaglia della società civile che ‘qualcuno’ è andato a scovare chissà dove e l’ha parcheggiata come un sacco di patate su una poltrona a Montecitorio per i suoi luridi scopi. Meschini e pezzenti che, con la Politica, quella della P maiuscola e i suoi valori non ha niente da spartire, a fronte, bisogna dirlo, di quei pochi che riescono a rimanere ‘duri e puri’. Ed è infatti questo il cuore del problema, lo sdoganamento del ‘tutti possono fare i politici’ che da alcuni decenni sta ingrossando le fila di ‘pianisti’ e ‘alzamano’ a comando, nel parlamento della Repubblica come nel consiglio comunale del più sperduto paesino della penisola. Non bisogna essere professionisti della politica ma semplicemente avere competenze e soprattutto passione ideale. Invece, le istituzioni politiche e anche non, sono infarcite di gente con grandi limiti etici e morali che cerca di abbrancare più briciole che può nel breve tempo che ha a disposizione. Ormai la politica da noi è diventata una cloaca. Non c’è da rallegrarsi, come tanti pensano, se l’ideale non esiste più o se l’appartenenza ideologica è roba anacronistica. Questa sottocultura di tanti straccioni del darsi alla politica per ‘farsi i cazzi propri’ di vecchia memoria la fa da padrona, causa gravi danni a tutto ciò che di buono dovrebbe derivare dalla politica stessa, tradisce un popolo colpevole di votarli, ma soprattutto viola i diritti di un altro popolo che anche non votandoli è costretto a subire le loro angherie. Sono i ‘graziati’ dai capibastone politici e, senza formazione, senza aver fatto la ‘palestra’ degli enti locali e senza mai avere svolto militanza sul territorio, semplicemente, forse, perché la politica non li ha mai interessati, si sono ritrovati scaraventati in un mondo che fino a poco prima era loro sconosciuto, se non con slogan da osteria. Tutto ciò ne comporta la mancanza della funzione reale che la politica dovrebbe svolgere e la totale inadeguatezza e incapacità di questi falsi politici, per cui assistiamo a saccheggi, intrallazzi vari, assenza di etica e beghe da pollaio in parlamento. Lo spessore è questo, niente di che meravigliarsi.

Photo by Marco Oriolesi on Unsplash

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