Clima, Cosimo Cavallaro: “Si stanno attuando tutte le premesse per l’auto-annientamento del genere umano”

Clima, Cosimo Cavallaro: “Si stanno attuando tutte le premesse per l’auto-annientamento del genere umano”

di Cosimo Cavallaro

Solo gli stolti o gli incoscienti possono meravigliarsi di quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi per effetto dei cambiamenti climatici. Gli esperti lo avevano previsto da tempo anzi, forse sono stati fin troppo ottimisti nel valutare la velocità del fenomeno oppure, molto più probabilmente, siamo noi stessi ad aver impresso, giorno dopo giorno all’apice dell’indifferenza, un’accelerazione che rischia di accostarci inesorabilmente ad una probabile catastrofe dai risvolti ancora sconosciuti e imprevedibili.

Per anni coloro che hanno cercato di aprire un varco nel disinteresse collettivo sono stati tacciati di catastrofismo. Cassandre inutili e pericolose che si opponevano al progresso scientifico e tecnologico incontrollato con impeto irrazionale. Per decenni intere nazioni si sono arricchite sperperando risorse immani, depredate ai Paesi del cosiddetto “Terzo Mondo”, per realizzare armi più potenti e sofisticate (e se ne vantano pure)! In nome del progresso si sono eseguiti esperimenti nucleari liberando nell’atmosfera quantità incalcolabili di energia termica e di ossidi vari, sono stati spolpati i “polmoni” del pianeta distruggendo foreste e quant’altro poteva garantire lucro sulla pelle dell’intero planisfero.

In un brevissimo lasso di tempo per poterci scaldare, viaggiare e produrre altre forme di energia da asservire ai nostri fabbisogni vitali e no, si sono bruciate miliardi di tonnellate di combustibili fossili, per creare i quali la natura ha impiegato milioni di anni, utilizzando l’atmosfera come immondezzaio nel quale riversare l’equivalente tonnellaggio di anidride carbonica.

Riparata dal vessillo del profitto l’umanità ha perseverato e sta perseverando, tappandosi le orecchie e gli occhi per non sentirne gli strali e per non osservarne gli effetti mostruosi, nel compimento di crimini contro l’ambiente che gridano vendetta al cielo. Con la mente offuscata dal falso mito della supremazia sulla natura, creata esclusivamente per essere sfruttata dall’”uomo”, si stanno attuando le premesse per l’auto-annientamento fingendo di ignorare che gli “umani” sono costituiti da cellule appartenenti alla stessa sfera biologica degli animali e delle piante. Ed è proprio la biologia la scienza più in voga e più promettente sulla quale lucrare. Nell’intero pianeta sono spuntati come funghi migliaia di laboratori pubblici e privati con la pervicace intenzione di mutare, attraverso l’ingegneria genetica, le formule chimiche che regolano le funzioni riproduttive degli organismi viventi da milioni di anni. Per i detrattori dell’ambientalismo queste osservazioni sono considerate conservative ovvero contro il progresso dimenticando che l’evoluzione non è una mera questione di quantità ma soprattutto di qualità. Siamo tutti consapevoli dei benefici ottenuti grazie alla ricerca scientifica: primo fra tutti il prolungamento dell’aspettativa di vita nonché gli agi che ad essa si accompagnano quasi esclusivamente nei Paesi più ricchi del pianeta. È incalcolabile il numero di gadgets ad altissima tecnologia a nostra disposizione e a costi accessibili per milioni di persone ricche.

La tecnologia informatica non smette di stupirci nonostante ci renda sempre più passivi. La medicina compie passi da gigante ed in ogni abitazione, accanto agli elettrodomestici indispensabili, spesso fanno bella mostra di sé gioielli elettronici non indispensabili ma pur sempre disponibili ad alleviarci le fatiche quotidiane o allietarci.

Purtroppo, nonostante il grado di civilizzazione raggiunto in oltre 10000 anni di evoluzione incessante permane, alle soglie del ventunesimo secolo, una carenza fondamentale alla quale nessun progresso scientifico o culturale è riuscito a porre rimedio: la mutualità ovvero la capacità di cooperare tra noi, ognuno con le proprie capacità e le proprie risorse, senza la prevalenza del tornaconto personale.

Capita così che in un momento storico cruciale per la sopravvivenza del nostro pianeta, nel quale gli eventi naturali sono sempre in agguato, più catastrofici e incontrollabili, gli “umani” piuttosto che fare quadrato alleandosi tra loro contro le cause scatenanti che fanno? Ci mettono il carico da undici: la guerra! Uno spreco immane di energie e risorse finanziarie che, se speso per incrementare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni contro i cambiamenti climatici, avrebbe potuto imprimere una energica frenata al disastro ambientale.

Sulla brutalità, ferocia, stupidità e inutilità delle guerre si sono consumati ettolitri di inchiostro e non è il caso di approfondire in questo contesto anche se, ingoiare senza vomitare la panzana che le madri dei nazifascisti siano esclusivamente di nazionalità ucraina e massacrare migliaia di civili per annientare un manipolo di invasati dichiarando al mondo che non di guerra si tratta ma di semplice operazione di polizia, è un insulto non ammissibile all’intelligenza umana. Il solo pensare che il nazifascismo sia un’esclusiva dell’Ucraina e non una ferita ancora sanguinante in tutte le nazioni del mondo, democratiche e non, dimostra una miopia, una presunzione e un’arroganza che travalicano oltre ogni limite la decenza.
Ma c’è di più in questa follia suicida che vede protagoniste due nazioni che vantano livelli di cultura e di progresso all’apice del consesso globale: l’accelerazione del disastro ambientale. Ogni bomba, ogni incendio, ogni deflagrazione non si esaurisce sul campo di battaglia ma si propaga sull’intero globo trasportando con sé inquinamento, calore e tanti, tantissimi veleni che ci lambiscono e ci sovrastano inesorabilmente. Forse mai come in questo momento la guerra è una strada in discesa
verso l’inferno anche se, come disse qualcuno, fosse lastricata da buone intenzioni.

E se davvero potesse esistere il potere della maledizione sarei certo che ogni sua forma contro chi sferra nuove guerre o semplicemente le fomenta, non scaturirebbe solo dalle vittime innocenti ma giungerebbe, imponente e decisa, anche dal cielo, dai mari e dalla madre Terra.

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