Dragonero,”I giorni dell’odio”: un altro capolavoro (commovente) firmato Luca Enoch

Dragonero,”I giorni dell’odio”: un altro capolavoro (commovente) firmato Luca Enoch

Ho appena ultimato la lettura de “I giorni dell’odio”, albo n. 33 di Dragonero il ribelle, e ormai non so più che parole usare per esprimere il mio apprezzamento per Luca Enoch, autore della sceneggiatura (e creatore della serie insieme a Stefano Vietti, altro grande sceneggiatore).

Un colpo di scena dietro l’altro, avventura senza fine, vecchi personaggi che ritornano e commozione dolcissima, come quella che regalerà agli amanti della serie la pagina 89 dell’albo, a causa di un abbraccio che ammorbidisce anche l’orco Gmor.

Anche in questo albo, come ormai accade spesso, è proprio Gmor da vecchio (un pò acciaccato, capelli e barba bianca, occhiali) che racconta cosa accadde dopo che finì l’invasione dei non-morti in seguito alla scontro tra il mago Alben e il negromante Jeranas. Nel timore di una nuova invasione cominciò la caccia ai ritornanti, che fino ad allora costituivano uno strano mistero ma erano stati tutelati. Ora invece lo sterminio incombeva e Ian e Myrva avevano qualcuno di molto caro da salvare…

Myrva fece valere la sua amicizia coi nani e Ian e Gmor la loro forza e intraprendenza. Nel corso della storia ci sono richiami a Dragonero 59 (Il paese del non ritorno) e al numero 39 (Tagliatrice crudele). Ian inoltre incontrò in quell’occasione qualcuno che aveva un ruolo molto importante nei Senzanima, la compagnia mercenaria in cui militò da giovane, da cui riuscì anche a venire a sapere perchè e come la compagnia si sciolse.

E poi sul finale torna per l’ennesima volta un certo tizio che vuole evocare un esercito di morti (di nuovo?).

A parte il rischio della ripetizione, che sono certo gli autori troveranno il modo di schivare e il leggero fastidio di vedere tornare (per la terza volta, se ricordo bene) lo stesso antagonista di Ian, decisamente un albo che non potrà che entusiasmare i fan della serie, come il sottoscritto.

Alessandro Bignamini è ormai uno dei disegnatori migliori della scuderia di Dragonero e Giancarlo Olivares non è certo da meno. La bellezza dei disegni è la ciliegina su una torta davvero ben riuscita.

Da notare che il curatore Luca Barbieri, che scrive le “Cronache dalla ribellione”, si prende una piccola rivincita (ma con stile) sui lettori che avevano contestato l’albo in cui si commemorava Jeraban, il capo degli Scout imperiali fino alla battaglia della Piana dei Ciclopi (che sconvolse letteralmente l’Erondar). L’albo era stato scritto proprio da Luca Barbieri e ricevette diverse critiche (a me piacque molto invece) perchè alcuni lettori lo interpretarono come una pausa nella continuity e nell’assalto all’Impero. Invece, alla luce di quanto accaduto nell’albo numero 32 della ribellione, quel racconto aveva un senso che Barbieri ha tenuto, giustamente, ad evidenziare.

Insomma, la squadra di Dragonero resta sempre la migliore. Tra un paio di settimane avremo in mano il numero bis dell’estate 2022 e tra un mese il numero 34, che a quanto pare (dalla copertina e dalle prime anticipazioni) vedrà una nascita che, scommettiamo, sarà importante nella futura evoluzione della migliore saga fantasy a fumetti attualmente in pubblicazione.

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