Caro Salvini, siamo terroni non creduloni
Dopo l’ormai noto caso di Focà, Matteo Salvini ha prontamente colto l’occasione per schierarsi dalla parte degli abitanti del luogo, sostenendo via Twitter che avessero fatto bene ad impedire l’accesso all’istituto scolastico scelto per ospitare temporaneamente i migranti.
Probabilmente fino a quel giorno non conosceva neanche l’esistenza del comune di Caulonia, eppure non ha esitato ad approfittare di tale circostanza per strumentalizzare la vicenda e rilanciare il suo tormentone dell’ “attenti all’uomo nero”.
A prescindere dalle considerazioni di ciascuno su quanto accaduto a Focà, risulta paradossale, quasi divertente, notare come quella stessa Lega Nord che fino a poco tempo fa portava avanti politiche palesemente anti-meridionaliste o addirittura secessioniste, oggi difenda strenuamente l’italianità nel mondo.
A cosa sarà dovuto tale illuminato cambiamento di opinione? Forse Salvini si è solo accorto che i voti terroni potrebbero rivelarsi utili, ed ecco allora che anche ai calabresi, fino a ieri considerati gli “stranieri dell’Italia nord-centrica”, è stata finalmente riconosciuta la cittadinanza italiana.
Che soddisfazione!
Per fortuna, però, c’è una Calabria che non dimentica, e che non si fa abbindolare.
Venerdì sera infatti, durante la trasmissione Lineaperta su Tele Mia, il penoso intervento del tronfio politico leghista non ha ricevuto alcun consenso suscitando, piuttosto, la disapprovazione e le critiche sia degli ospiti in studio che degli abitanti di Focà che ascoltavano in collegamento. Questi ultimi hanno anche saggiamente respinto al mittente la pretestuosa solidarietà ricevuta, probabilmente memori del concetto che la Lega Nord ha sempre avuto e diffuso del meridione.
Caro Salvini, non fare confusione: siamo terroni, non creduloni.
Questa volta ti è andata male.
Ritenta, magari la prossima volta andrà meglio.
Al momento, però, fortunatamente c’è una Calabria che non dimentica.