Il comune di Locri boicotta il 25 aprile. Il consigliere regionale Sainato aveva altri impegni?

Il comune di Locri boicotta il 25 aprile. Il consigliere regionale Sainato aveva altri impegni?

La lotta di Liberazione ci ha consegnato la Costituzione repubblicana e la democrazia e tutti coloro che rappresentano le Istituzioni italiane dovrebbero festeggiarla ed essere grati a quelle donne e a quegli uomini che ci hanno liberato dalla dittatura fascista e dall’abbraccio mortale con la Germania nazista.

Ma evidentemente l’amministrazione comunale locrese dev’essere di altro parere, visto che, nonostante gli inviti dell’Anpi (sia via pec che telefonici), ha deciso di boicottare la cerimonia di oggi.

Mentre Mattarella da solo va all’altare della Patria, evidentemente il consigliere regionale Raffaele Sainato ha avuto altri impegni decisivi per le sorti della Calabria, visto che sostiene una delle peggiori giunte regionali che la Calabria abbia mai avuto (e di pessime giunte regionali ne abbiamo viste, eccome).

O forse non ha voluto semplicemente infastidire i suoi alleati leghisti antimeridionali (quelli che col tricolore si pulivano il culo, per intenderci) e amici dei fascisti di Forza Nuova, che difatti presenziano sempre ai comizi di Salvini con le loro bandiere.

Ercole Macrì, Presidente della sezione Anpi della Locride, non le ha mandate a dire al comune di Locri, che ha boicottato il 25 aprile, la festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ecco il suo intervento:

“GIOVANNI CALABRESE CIAO, BELLO, CIAO Se ce ne fosse ancora bisogno, oggi l’ennesima conferma, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese è intollerante a Bella Ciao, che è canzone di Liberazione, non Bandiera Rossa, che me la tengo per me.
Shock anafilattico, sacralità, purezza?
Ricordo quando, nel giorno della nascita dell’Associazione “22 ottobre” in difesa della Costituzione, dinanzi alle note di Bella Ciao si strusciò le unghie delle mani rievocando il tipico “fora gabbo e fora meravigghjia, come se al posto di Bella Ciao nell’aula consiliare di Siderno girasse Disco Inferno e come se Ilario Ammendolia, nella consolle della stessa sala sidernese, mostrasse caratteri di Satana, ovvero il naso da boxer e i capelli ondulati e lunghi di un Mohawk di St. Regis in fuga dall’imperialismo dei predicatori ariani.

Sicuramente avrà fatto lo stesso dinanzi alla serie tv più amata del secolo, la #CasadiCarta, se l’ha vista. Succede sempre più spesso ai tempi degli etno-nazionalisti con il foglio rosa.
“Bella e Ciao sono le password dell’Italia”, parole ri-costituenti per l’intera Europa. Come presidente dei Partigiani della Locride, ho atteso per giorni, “sotto l’ombra di un bel fior” l’adesione di Giovanni Calabrese, e quella del comune in cui opera, al 25 aprile organizzato dall’ANPI, in risposta all’invito del presidente provinciale Sandro Vitale.

La foto parla chiaro, nessun rappresentante della Città di Locri, un vigile, un messaggio da leggere, solo la partigiana Barbara Panetta e nient’altro. Peccato: c’è sempre un canone estetico prima che ideologico e retorico”

CATEGORIES
TAGS
Share This